domenica 19 settembre 2021

Spirito del tempo: lista di letture

 














La società letteraria, già marginale e irrilevante, è scossa da un nuovo sferzante fermento che si manifesta con tornei letterari degni di Wimbledon, premi suggellati da spettacolari bevute a canna di strani intrugli affatturati, top ten sparate a tutta pagina dalle gazzette, liste certosine dei migliori centolibri dell'universo, articolesse dei titoli top five da portare su un'isola deserta. E poi, a corredo, Festival, Saloni, Letture, Presentazioni, Firmacopie con selfie, Concorsi dell'inedito, Tavole rotonde, Incontri esclusivi con l'Autore. Insomma, una fantasmagoria di fuochi d'artificio letterari illumina il cielo del Belpaese, celebrando un nuovo Rinascimento editoriale che cambia l'acqua ai fiori dell'italico destino spirituale. Chiunque abbia a cuore le magnifiche sorti culturali del paese, con ogni evidenza, non può sottrarsi a questo avventuroso sabba, sicché si propone una straordinaria lista di opere formata con le segnalazioni di fantastici gruppi di lettura che hanno indicato il titolo della prima opera sulla quale è sorta ciascuna rispettiva consorteria letteraria.


Società di lettura I sette nani, Le anime corte

Ex libris Solocucinamolecolare,  Il palato immaginario

Circolo lettori Biancaneveforever, I Melavoglia

Club del libro Curiositàmorbose, Lo strano cazzo del Dr. Jekyll e Mr. Hyde

Assolettori Maivax, Il fosso e il nero

Associazione culturale Tango&Cash, Le notti banche

Circolo lettori Poltronesofans, La divana commedia

Societas librorum Stranamore, Guerra e piace

Library Naziretorich, Uomini e tropi

Lettori associati CiaoPovery, Camera con Visa

Club letture Apple, L'aidiota

Casa del libro Bastacialde, Il signore delle moche

Associazione lettori Basicistinti, Le parole e le cosce

Circolo dei libri di Giuditta, L'Essera e il nullo

Angolo dei lettori Erbavoglio, Obliomov

 


martedì 22 giugno 2021

Concordato

Guido Cagnacci - Maddalena penitente

 












Pria lo firma il Provolone

lo conferma il Cinghialone

or linvoca il Vaticano

risvegliatosi sovrano

duna povera italietta

già faziosa e ora abietta

onde vede i soli mali

nell'usare i genitali

 

Ma la carità cristiana

ad un prete malcreato,

fosse anche porporato,

una strega o una puttana

predilige senza fallo

sopra un alto piedistallo

o la bella Maddalena

peccatrice eppur oscena


lunedì 10 maggio 2021

Del pessimismo comico

 

Ph. Mario Giacomelli
























Quale indizio fa presumere al ciurmatore pessimista cosmico che l’altrui uzzolo incandescente sia l’ascolto delle sue lamentazioni sulle luttuose sorti e progressive? Sicché non sarebbe abbondevole l'incessante cimento quotidiano con guai sguaiati, faccende sfibranti, noie nefande, malattie covate e covanti, disgrazie a cavallette, maschi con la testa sulle palle e femmine astiosissime, vecchi rincitrulliti, fantolini sciagurati ed altri calamitosi cretini che alla guida di affollati greggi d’imbecilli rancorosi, dilacerano le molli nostre carni pendule, già dimentiche d’ogni loro propria primitiva funzione, solamente rassegnate oramai a dar misura manometrica di assortiti disgusti?

Ancora serve una supplementare sapienza apocalittica che fa la punta alla mentola della vanità del tutto? Vaticinando da ogni evento il presagio perverso, precursore d'un ineluttabile abisso ulteriore? Non ci bastava, dunque, la reale copiosissima melma scatologica da tempo alzatasi fino alle rotule di taluni, tacendo d'altri ai quali ha superato di slancio il bellìco, minacciando di tracimare irresistibilmente verso la pappagorgia?

E si capirebbe tanta facondia maligna, solo se fosse lecito credere che, al basso continuo dell’orrenda realtà presente, piace agli dèi l’aggiunta di un arpeggio profetico d’arabescati incubi e stragi imminenti, in armonia con le prossime sventure inevitabili, onde seminare altro panico sulla terra desolata della comune coscienza infelice, dove non cresce più l’erba già da lunga pezza.

Eppure, da che il mondo è mondo, al sofferente si porge conforto, consolazione si presta all’afflitto, e solo un cialtrone smisuratamente feroce verserebbe fiele in gola all’avvelenato e sale sulle piaghe infette del ferito. E non di meno, codesti oracoli della malasuerte garriscono garruli, con cocciutaggine somara, sversando sinistre logorree ulteriori. Ma vivaddio, nulla ci è risparmiato del male del mondo, perché non tacere ominose retoriche additive? Del resto inani?

I profetici apostoli del male a futura memoria, sebbene illuminati, infatti, sembrano ignorare un celebre paradosso che lo spettinato Stanisław Jerzy Lec celò in un aforisma: «L’eterno sogno del boia: i complimenti del condannato per la qualità dell’esecuzione».

La palese inutilità dei loro sforzi, persuaderà i ciarlieri predicatori, cantastrofisti della iella incombente, a deporre la loro acribia molestissima? Ne dubitiamo.

Ci piace perciò ricordare il Frate Altiero che ogni santa sera, per tutto il convento, sulla soglia delle loro celle, aveva confortato i confratelli con un compassionevole: «memento mori». Ebbene un giorno, molto infausto si capisce, Frate Altiero, proprio lui, volò tra le braccia del Signore. Un terribile temporale si scatenò subito dopo la sua cristiana sepoltura, come se financo il cielo fosse furiosamente partecipe dell’unanime cordoglio. Quando tornò il sereno, tutti i confratelli dolenti che si recarono in corteo sulla tomba di Frate Altiero, constatarono con sollievo che la pioggia aveva offeso solo con lievi danni il fresco tumulo di terra, ma ahimè nella lapide erano cancellate del tutto  alcune lettere del caro nome dell’estinto, in particolare, più non si leggevano la prima lettera, la seconda e la settima, mentre della sesta restava appena un baffo, tanto da parere inopinatamente un accento, ossia «  tie' ». Quel che restava del nome destò una interrogativa afflizione nei fraticelli, che perciò si ripromisero di porvi rimedio al più presto. Lungo il sentiero che riconduceva il mesto corteo in convento, il silenzio, qua e là, fu increspato da gutturali e soffocati suoni, appena somiglianti a sorrisi, ma forse erano solo i versi degli uccelli che passavano da lì. Forse.

 

sabato 6 marzo 2021

Viandante con moto


 









Viandante con moto

Ad Arezzo comprai un attrezzo

che in una corte di Orte scambiai

con un tortino fatto a Torino,

ma giunto a Gubbio mi assalì un dubbio:

odi o t’odi?

E con l’anima macerata

or vieto, per uggia,

assi siti voli.

 

Il gigante sulle spalle dei nani

Nel mezzo d’un’atroce pandemia

Ci ritrovammo nella morta gora

Per cieca e indomita minchioneria.

La provvidenza ci soccorra ora,

Recandoci novella monarchia,

Ché l’itaglian da sempre i draghi adora.

 

De rustica progenie semper villana fuit

censure inFeltrite su note di Puccini

O mio babbino caro

Laura t’offende indarno

Ben cianci da innocente

Di passera e rosario

Di femmina indecente

Sempre dell’uom calvario

Sebben tu spargi cacca

si taccia la cosacca

 

Letizia ai pennivendoli

Miserabili indignati,

mezze calze e vil marmaglia,

non valete i bassi fiati

di Letizia alla Battaglia

 

Anagrammi

Alice Sara Ott = Stoica realtà

Giovanni Verga = Varavo ingegni

Gabriel Fauré = Figurare albe

Franco Loi = Rinfocola