Me ne andavo una
mattina a spigolare
quando ho visto un
berluscone comandare,
era un gran losco che
andava a livore
e avea solo schifezze
in picciol core.
Era laido zotico e
maligno
eppure cigno.
La stoltezza avea
prescelto nella vita
ancorché l'asinità
gli fosse destinata,
lecca a manca lecca
sopra e anco sotto,
n'ebbe tosto guiderdone
e mazzo rotto.
Era laido zotico e
maligno
eppur serpigno.
Se nel ceffo era un
putto pitto d’oro,
in vertà era caimano
da ogni poro;
benché talor poi
s'appaiasse al verme,
di peste lo dicean
trucido germe.
Era laido zotico e
maligno
eppur lupigno.
«Sempre libero
degg'io» il cicalava
Mentre l’altrui
libertade ruinava,
sì che da brutal
rancor e intirizzito
venne in campo e
resse il popolo impazzito.
Era laido zotico e
maligno
eppure, in verità,
sol bastardigno.
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