L’epèntesi (s.f.) è definita dal dizionario Treccani un «gioco enigmistico consistente
nell’indovinare, attraverso una definizione enigmatica in versi, due parole di
cui la seconda ha una lettera interna più della prima (per es. cane-carne)».
Tra i ludi enigmistici, l’Epentesi, pur non essendo affatto priva di grazia e
intelligenza, è una sorta di delicata sorellina meno fortunata: ha fratelli troppo famosi e ingombranti per non restarne inevitabilmente oscurata. Infatti, non ha il
mistero della Crittografia o il successo dei Rebus, l’universalità del
Cruciverba o la brillantezza dell’Anagramma. In un blog di Parerga una simile
Cenerentola, ahimè privata degli incantesimi della fata madrina, si trova ben a
suo agio.
Delle otto epentesi che si propongono al rovello dei tre lettori, si osserva
che l’Ep. 1 è anomala perché la seconda parola della soluzione aumenta di una
lettera esterna; un’altra Ep. di cui non si dà il numero per non facilitare la
soluzione, al secondo membro cita un verso bellissimo di Cesare Pavese. Le
prime sette epentesi sono state già giocate sanguinosamente su Twitter con
solutori formidabili dotati di qualità dianoetiche tracimanti. L’Ep. 7 è stata
concepita come una sfida alla tremendissima solutrice Ardnas Inilozzum,
preclara tra i cecchini che all'istante abbatteva senza scampo ogni volante
enigma.
Ho curato che i versi definitori, ancorché ardui, fossero debitamente rigorosi
e pertinenti: nel gioco a nascondere, in fondo, l’attimo più esaltante non è
forse quello della scoperta? Ossia il ritrovarsi festoso tra schiamazzi di consolante sorpresa?
Non avete conosciuto l’inquietudine di temere che il vostro nascondiglio fosse
talmente segreto e inaccessibile da non poter essere scoperto, trasformandosi
in una stupida e noiosa trappola?
È sadicamente bello far penare il compagno di gioco, sfidarne l’intelligenza, costringerlo a delirare congetture brancolanti, ma guai a scoraggiarne l’istinto a cercare.
L’enigma raggiunge la perfezione nella sua scoperta, come la potenza nell'atto, perciò, cari tre lettori, se non scoprirete le soluzioni, forse la causa è solo la rozza trama dell'enigma stesso.
È sadicamente bello far penare il compagno di gioco, sfidarne l’intelligenza, costringerlo a delirare congetture brancolanti, ma guai a scoraggiarne l’istinto a cercare.
L’enigma raggiunge la perfezione nella sua scoperta, come la potenza nell'atto, perciò, cari tre lettori, se non scoprirete le soluzioni, forse la causa è solo la rozza trama dell'enigma stesso.
Però. Non sempre. Non necessariamente.
Nessun commento:
Posta un commento