martedì 11 giugno 2013

Postilla a Goldberg

A guisa di ringraziamento ad

Hassan Bogdan Pautàs ‏@TorinoAnni10 e Paolo Costa ‏@paolocosta


Ebbe fama inconcussa un calciatore di gran classe che inventava finte complicatissime e raffinate e parimenti del tutto inefficaci. I difensori, infatti, non le capivano e perciò lo fermavano regolarmente.
Era colpa degli ottusi difensori, ovviamente.
Johann Sebastian Bach fra il 1741 e il 1745 compose l’Aria con diverse variazioni, dedicata a Johann Gottlieb Goldberg, il quale, secondo la leggenda, doveva eseguirla per servizio di conforto dell’insonnia del conte Hermann Carl von Keyserlingk.
Sennonché a Bach il genio sfuggì di mano e profuse nelle Variazioni la mathesis del suono, raggiungendo il vertice ineguagliabile del capolavoro.
Il dedicatario clavicembalista ne rimase insonne per l'ammirato stupore, del riposo notturno del conte né punto né poco ce ne cale.
Ora, interrogare nei suoi presupposti critici un’esperienza allo stato nascente, mi pareva una necessità irrinunciabile.
Di qui l’auspicio che Goldberg continuasse a restar desto, malgrado la bellezza delle Variazioni, ossia, malgrado l'appassionato e imprevedibile successo del gioco della letteratura aumentata.

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