Nel corso dei mesi
successivi, altri amici, accomunati da una perversa inclinazione al
sadomasochismo enigmistico più efferato, si sono aggiunti, sia nella
veste di solutori sia nella veste di autori, con effetti davvero
eclatanti. Già l'inclita brigata annoverava menti finissime con
smisurate capacità di calcolo, senonché i sopravvenuti erano dotati
di virtù del tutto analogamente mostruose. Insomma s'adunava un eteroclito simposio pitagorico che autorevolmente presidiava ogni campo dello scibile fisico, metafisico e financo patafisico. Ne son seguite battaglie
furibonde, trionfi memorabili, gesti eroici, primati mirabili: un'epopea che ha
intasato le notifiche e talora tolto il sonno, pur tra viole e fiori.
A tener desto l'uzzolo
perverso ho contribuito proponendo, con regolarità settimanale,
epèntesi prefestive e festive agli scatenati giocatori che vi si
avventavano facendole furiosamente a brani, affinché nessun enigma
restasse inespugnato. D'altra parte esse si aggiungevano a quelle
proposte da altri valorosissimi giocatori, tutte belle, alcune
inarrivabili come i rifugi delle aquile, altre ingannatrici e
lastricate di perfidia, con aumenti esterni vietatissimi o false sillabazioni. Ma quando infuria la sfida più cruenta, à
la guerre comme à la guerre, ogni mezzo diventa lecito. Sicché di tutto abbiamo giocato, gioiosamente e selvaggiamente.
Ora che mi preme una pulsione di latenza, ovvero di fuga, com'è nella mia
ventosa natura, dacché ogni cosa nasce e muore del resto, sento
tuttavia il bisogno di trattenere almeno l'odore di quei ludi
appassionati, condivisi con tante persone davvero straordinarie.
Trascrivo qui, pertanto, quelle mie epèntesi, non già perché
abbiano in sé un qualche valore, ma così semplicemente a guisa di
nudo chiodo cui appendere la bella memoria delle ore trascorse in
mezzo ad una comunità folle, geniale, colta, raffinata e, in una
parola, splendida. E se il chiodo ancor vi offende, diremo piuttosto a guisa d'una madeleine proustiana.
I miei tre lettori che
non temendone il tormento, con inopinato ardimento, vorranno
affrontare ora il cimento, quale premio, troveranno in calce le
soluzioni. Per non smentire, nondimeno, una meritata fama di
malvagità, ho provveduto ad accatastare debitamente le soluzioni, si capisce, alla rinfusa.
1
La disse 'l Sommo in su
'l lito di Chiassi
Ch'ogne dì torna ancora
sui suoi passi
(6,7)
2
Di meraviglie sporadico
porto
Ognor canta la gloria del
risorto
(4,5)
3
Lo cantò Giacomin acerbo
o frale
Ombra dell'antro che né
val né cale
(4,5)
4
Horribile et orrido e pur
luttuoso,
Aspro rovello d’infelice
sposo
(4,5)
5
D'enigma amante o aedo
fin de la pelota
Or l'ombelico frema e
l'anche scuota
(4,5)
6 montaliana
Francesi inglesi ed altri
tre l'han caro
Alza tra le bandier
l'aroma amaro
(4,5)
7
In Messina fu testo
lagrimato
Gorgo de' rari dal
mantovan cantato
(4,5)
8
Deserto aprico gioia de'
bambini
Stava con Pergolesi e pur
Rossini
(4,5)
9
Di passo o di cavalleria
mai vana
Tra Ipanema e Copacabana
(6,7)
10
Han collo stretto
trasparente e lungo
Su per l'Aurelia in
fronte al mar vi giungo
(5,6)
11
Fratello contadin
sanguinolento
Insiem con gli altri tre
fa gran spavento
(5,6)
12
Eunice solca il mar
dell'armonia
Vetta di fresca e
giovanil malia
(4,5)
13
L'opposto d'essa genera
disagio
Per la più bella ha da
venire maggio
(6,7)
14
Giove lo fu per purpuree
note
Se greve infin t'abbatte
e scuote
(4,5)
15
Val qual tensione per
Platone e Omero
Ma non fuggirlo proprio
sotto un pero
(4,5)
16
La sposa e l'ammazza un
Walter spiccio:
Sotto ogni incanto cela
un capriccio
(5,6)
17
Senza delizia è croce
peggiore
Dal monte bianco viene la
migliore
(4,5)
18
S'erge e rimira su derive
e approdi
Di stelle notte e dì
pagando godi
(6,7)
19
Celebre pugna del fumo e
del vento
Derivato lemma del primo
cimento
(5,6)
20
Di suoni puri e fraterni
fremente
Quelle del viso non
costano niente
(4,5)
21
Noiosa litania che manco
ciurla
Viva o morta ma fu di
Marco culla
(5,6)
22
Quel che fu leggendario
ed agognato
Da folle grazia pare
sollevato
(6,7)
23
Al borsalino
dell'agrigentino
Falce e martello, canto e
mandolino
(7,8)
24
L'altrui dissolutezza in
capo porta
Gattara che non sa, nel
guardo assorta
(4,5)
25
Di piccola virtù ridente
e alata
Nero terror sebben un po'
sbiancata
(3,4)
26
Per qualità apprezzate e
per valore
Son per Francesco
l'incarnato amore
(7,8)
27
Stava la strega santa
nell'ardore
Come la poesia che presto
muore
(7,8)
28
Disputarne è tutt'altro
che elegante
Odiato da fanatico o
furfante
(5,6)
29
Per pochi dì alacre
officina
Tocco di grazia della
parigina
(4,5)
30
Lo è qualcosa
ch'incresce ed atterra
Urlo di gioia della
grande guerra
(6,7)
31
Si mostra il labbro
enfatico
Diversamente identico
(5,6)
32
Nessun d'astuzia qual
preda la tolse
Mostro a più teste
ch'Europa travolse
(5,6)
Veto/Vento, Atro/Altro,
Nina/Ninfa, Ricca/Riccia, Pineta/Pianeta, Samo/Salmo, Mare/Madre,
Saba/Samba, Contesa/Contessa, Alce/Alice, Alto/Alito, Fato/Fatto,
Smile/Simile, Fiale/Finale, Pena/Penna, 7/8,
Carica/Carioca, Baco/Basco, Caino/Canino, Vaso/Vasto, Mitico/Mistico,
Parità/Partita, Gusto/Giusto, Tono-Tuono, Triste/Trieste,
Albero/Albergo, Oca/Orca, Lagna/Laguna, Troia/Troika, Canne/Canone,
Stimate/Stimmate, Bose/Borse
Molto istruttivo, grazie.
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