di Qwerty Uiopè
Venere amore e gelosia di Agnolo Bronzino (1503-1572) |
Dolce Inés perché sì cruda taci?
Sibben l’afa t’incalzi in bianco petto,
levami il duol, dissipa ’l sospetto,
rimemorando i nostri impervi baci.
Manfredi fu colui de’ soffi audaci?
Quel che val nulla mai al mio cospetto?
Quel leccapiedi e poetastro inetto?
Quel che confonde l'afa con le braci?
Quel cicisbeo di delir mendaci,
inviso a muse degne di rispetto,
di trame facitor vane e fallaci?
Dilla la verità mio bel visetto:
sdegnasi l'alma a quei motti mordaci,
ben sai ch’il mio valor è ritto e retto.
*Il titolo è una delicata invenzione di Franco Chirico
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