Frammento del poema cavalleresco
La Mignotteide
di Manfredi di Ratumemi
La
rigonfiata e vaga meretrice,
di Messalina
allieva in arti rare,
gode d’onori
che manco Beatrice.
Già fu maîtresse
d’arcòreo lupanare
fido pastor
dell’harem del signor
sola
guardian delle pudenda care.
Ind’il
Sultan d’Italia reggitor,
come Caligol
suo caval pugnace,
lei stessa
nominò legislator.
Fu gloria tuttavia
assai fugace
ché frugar
minchie sculettando ignude
giov’alla
carne ma allo spirto tace.
S’alza ‘l
sipari’ or sopra la palude:
a carne
serva fu sì prostituito
il ben
d’ognun ch’altri disperde e illude.
Vorrei sol
dir a la novella Taide:
resta pur
china alle tue opre laide,
compra col
tuo danar però le creme
per lo tuo
cul ch’un tant’al chilo freme.
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