giovedì 14 luglio 2022

Il Conte di Calmagnola

 

Anonimo – miniatura tratta dal manoscritto della “Bibbia Maciejowski” (1250 ca.)



Sode a destra uno squillo di tromba;

A sinistra risponde uno squillo:

Dambo i lati in delirio rimbomba

Di travaglio linvitto livor.

 

Quinci spunta per laria un vessillo;

Quindi un altro savanza stellato:

Ecco il vindice Conte schierato;

Ecco avanza qual Brancaleon.

 

Già drappeggiasi a duce doppressi;

Già di spade ha riarmato i fedeli:

Vil canaglia, furfanti ed ossessi

Brama grondan di lauto bottin.

 

Mattarella, intuita la pugna,

Mira Draghi che scalpita e sbuffa

Gli altri nani gloriarsi di fuffa,

Gira i tacchi  e li manda al bordel?  



sabato 4 giugno 2022

Tra Citera e Donnafugata

Piero Guccione, Mare a Punta Corvo, 1995-2000


Molte persone, sempre più di frequente, mostrano di stracciarsi le vesti e il crine in elogi sperticati ed altre laudatorie litanie, invero pelosissime, rivolte ai cari estinti, mentre verso i viventi in salute, fiorente o malferma, spesso tributi pur doverosi sono lesinati appena, talora per decenza, talaltra per circostanze assai meno commendevoli. Capita sovente di sentire lamenti di questo tenore: «Ah se solo ora potessi, quante cose avrei da dirti caro papà, o caro amico, o cara la mia sposa, o caro maestro». Sfugge la ragione per cui questi dolenti inconsolabili non abbiano trovato il tempo di manifestare i sensi di cotanto amore quando i beneficiari, ancor viventi, avrebbero potuto prestarvi un orecchio palpitante ed eventualmente grato.

Contro tale malaccorto e patetico andazzo, mi sono dato la regola di dire subito, ora e qui, tutto il bene possibile alle persone a me care, ovvero stimabili per il loro certo valore.

A cagione di una malmostosa diffidenza verso linguisti, semiologi e grammatici, ispirata dai miei perniciosi pregiudizi permeati della boria delirante dei miei studi filosofici, ho scoperto assai tardi l'affilatissimo genio di Apollonio Discolo, nom de plume che per celia cela il professor Nunzio La Fauci. Certo, leggevi Saussure o Benveniste e pochi altri, e si schiudevano mondi, ma tolti i maestri, la deriva degli officianti chini su una scolastica corriva, mi recava il disagio di un pensiero ingenuo e dogmatico, tale da destare grevi imbarazzi al pari di una peperonata. Poi per un caso fortunatissimo cominciai a leggere gli scritti e le opere di Nunzio La Fauci con un crescente interesse dapprima, presto divenuto grande considerazione, per tramutarsi infine in ammirazione devota.

In questo tempo sempre sul punto di sfarsi in mille rivoli di cieca stoltezza e tracotanza sbilenca, dominato dalla tirannide asfissiante d’una incessante chiacchiera, nel trionfante spaccio di asinerie ragliate e apoftegmi latrati in preda a fumi etilici, onde si fanno ostie da raffermo smegma, la frequentazione della sua radicale razionalità militante ha nutrito il mio spirito, generosamente. Tanto più che la sua scepsi è costantemente accompagnata da burbera pietas, gaia malevolenza, malumore euristico, sgomento caustico, irritazione paziente e letizia ironica. L’intreccio virtuoso di passione e disincanto, infatti, rende magistrale la sua lezione, arricchita da una lingua non comune, retta da una precisione lessicale tagliente che si distende in un movimento sintattico flessuoso, dove una ipotassi preziosa sorregge arcate luminose e sincopate, che a me ricordano l’articolazione frastica di Ravel. Quando poi egli esercita il genere aforistico, ottiene per sottrazione una flagranza screziata e brillante. Così attingendo vertici di stile in cui pulsa la ricerca costante di una densità espressiva lussuosa, a un tempo scabra e opulenta.

E tuttavia la stima per la qualità rarissima dei suoi talenti molteplici, non ha del resto mai esaurito il mio entusiasmo, a causa di un ulteriore sospetto felicemente arbitrario.

Vladimir Nabokov ne Il dono, raccontando del mirabile esploratore Konstantin Godunov-Cerdyncev, lo descrive come un uomo che forse «sapeva due o tre cose che nessun altro sapeva». Analogo sospetto m’ispira Nunzio La Fauci, ossia che egli sia un esploratore di parole e lingue, segni, testi e contesti, che non teme  i sentieri più incerti e ardui perché sa due o tre cose che nessun altro sa. E se anche questo sapere fosse semplice coscienza dei limiti d’ogni sapere, la sua lezione sarebbe parimenti illuminata, poiché, come scriveva Antonio Machado, «sono le tue orme / il sentiero e niente più; / viaggiatore, non esiste il sentiero, / il sentiero si apre camminando.»

 

 


giovedì 31 marzo 2022

E più non dimandare

 

Ph. Saul Leiter













1

Che il presidente Vladimir Vladimirovič Putin fosse un autocrate, né democratico né liberale, fermamente determinato a ristabilire con ogni mezzo il ruolo imperiale della Santa Madre Russia, non esitando ad uccidere gli oppositori interni e a schiacciare i nemici esterni con guerre distruttive e sanguinose, è un dato storico consolidato da molto tempo prima del 24 febbraio 2022. Possibile che tale lampante evidenza sia sfuggita al presidente Biden, all'Amministrazione americana e alle Cancellerie europee? Non era bastato il sangue versato dei ceceni e la vita spezzata di Anna Politkovskaj?


2

Dopo la caduta del Muro di Berlino e la fine dell'Unione Sovietica, per perseguire quali obiettivi la Nato ha condotto una enorme espansione nell'est europeo, fino ad assorbire tutti i paesi già membri del disciolto Patto di Varsavia?


3

Si può credere che il gruppo dirigente di un piccolo stato, aggredito da una potenza militare nucleare soverchiante, avrebbe potuto decidere di resistere a qualunque prezzo, senza laperto incoraggiamento politico e la tacita concreta assistenza militare di un'altra potenza nucleare?


4

Perché gli Stati Uniti hanno armano, addestrato e integrato de facto nel sistema di difesa della Nato, l'Ucraina, ossia un paese con una rischiosissima e sovraesposta collocazione geopolitica?


5

La feroce guerra civile che dal 2014 si è combattuta in Ucraina nelle regioni autonomiste russofone del Donbass, perché non ha destato alcun allarme nellopinione pubblica occidentale?


6

Perché lItalia ha riconosciuto la più ampia autonomia all’Alto Adige, anziché schiacciare nel sangue, con un conflitto armato, le rivendicazioni autonomiste degli abitanti tedescofoni del Sud Tirolo?


7

Lautodeterminazione dei popoli è un diritto inconculcabile, ma nei paesi divisi in parti in conflitto, l'autodeterminazione unilaterale di una sola parte a danno dellaltra, resta un sacro principio?


8

La compagine governativa ucraina, impegnata nella strenua e sacrosanta difesa contro l'aggressione russa, al di là della guerra patriottica, quali orientamenti politici ha? quali valori difende? quali interessi rappresenta? perché ha integrato nelle forze armate dello Stato, molto prima del 24 febbraio 2022, famigerati gruppi paramilitari di autoproclamata militanza nazifascista?


9

Il sistema militare industriale di una grande potenza imperiale, democratica o autocratica poco importa, è economicamente compatibile con l'assenza di guerre minacciate o guerreggiate?


10

La missione etica della difesa del mondo libero e democratico contro la tenebra sanguinante dell'autocrazia illiberale, perché si rovescia nel più immorale imperativo materiale e sonante del riarmo?


10+1

Perché nessuno più legge il Dialogo dei Melii e degli Ateniesi in Tucidide, La guerra del Peloponneso, libro V, 86-116?