martedì 4 marzo 2014

Quattrotre

Ci sono tante onde
Quanti del tempo battiti,
Tra aspre e nude sponde
D’incanti e disincanti
Di sfatti e stanchi palpiti.

Ed io ancora divento,
Scossa randagia vana,
Un’ancora di vento
Che sosta e sviando vaga,
Poi vaga e sviando sosta.


Metro: settenari. Da una cellula lirica di Tommaso Landolfi,
La morte del re di Francia: «Ci sono tante onde per quanti sono i battiti del tempo».

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